martedì 26 ottobre 2010

Perchè partire?

Lo sappiamo, decidere di partire e cambiare radicalmente vita non è facile. E' una decisione sofferta, che nasce a poco a poco; prima ci pensi ogni tanto, poi un po' più spesso, fino a che partire ti sembra un'occasione da non lasciarsi sfuggire.
- Se non lo faccio ora che sono giovane quando lo faccio? - Ecco, questa è la domanda che mi pongo più spesso, e il fatto di non voler avere rimpianti mi spinge a non abbandonare la mia idea, anche nei momenti più difficili.
Naturalmente ci vuole un pizzico di follia. Si lascia il certo per l'incerto.
Siete pronti a rinunciare, o almeno a dover diradare per forza di cose, i vostri legami affettivi? E le vostre abitudini? I vostri spazi, le cose che possedete?
Io amo l'Italia, alcuni angoli remoti che lasciano senza fiato, le città d'arte colme di opere meravigliose, le spiagge per tutti i gusti. E i cibi, apprezzati universalmente. E tutto quello che non ho citato.
Ma la mentalità, vogliamo parlare della mentalità? Nel lavoro si cerca di fare il minimo per restare a galla, l'ambizione di solito si esprime cercando agganci di potenti. Naturalmente esistono eccezioni, alcuni casi d'eccellenza, che però questo contesto malsano costringe al doppio dei sacrifici. E invece dovrebbe essere il contrario, le eccezioni dovrebbero essere gli esempi negativi, non quelli positivi.
Io non voglio subire questa mentalità e finire prima con l'adattarmi e poi diventare parte integrante di questo sistema.
Prima di rassegnarmi voglio tentare altre strade. Partire è una di quelle.